L’archeologia “rubata”: si ripropone il binomio cultura e degrado nell’antico e affascinante territorio flegreo.
Siti archeologici e resti greco-romani di difficile accesso, completamente occultati dalla vegetazione spontanea, privi di illuminazione o di qualsiasi indicazione turistica.
Alcuni esempi. Lungo l’attuale Via Campana, importantissima arteria romana che collegava Pozzuoli a Capua, sorgono ancora oggi numerosi resti di necropoli appena visibili dalle sovrastanti strutture metalliche e perennemente chiuse. Per non parlare della necropoli di Via Celle, contornata da canne, erbe e spazzatura. E per finire, chi si ricorda della cosiddetta “Grotta del Cane” lungo l’Averno? Di essa ormai non rimane quasi più niente.
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