domenica 25 marzo 2012

AI CONFINI DEI CAMPI FLEGREI

I Campi Flegrei ossia gli ardenti campi greci, territorio antico, mitico e ricco di storia, arte e archeologia.
Ai confini settentrionali si trova l'antica città di LITERNUM, fondata dai Romani nel II secolo a.C. , da non confondere con la moderna città di Villa Literno posta a circa 10 Km nell'entroterra e che con l'arte e l'archeologia ha poco a che fare....
L'antica Liternum fa parte del comune di Giugliano in Campania, nella località Lago Patria, vicino all'omonimo lago di origine vulcanica.
Poco nota e conosciuta, un tempo doveva avere la sua imprtanza.
Era anch'essa attraversata dalla Via Domitiana, che la univa a Pozzuoli e qui trascorse gli ultimi anni della sua vita Scipione l'Africano.
Dell'antica città romana poco rimane. Nell'attuala area archeologica sono evidenziati: l'antico foro (con due colonne scanalate), la Basilica, il teatro e la necropoli.
Per chi non l'avesse ancora visitata e volesse completare la propria conoscenza dei Campi Flegrei.


Area archeologica dell'antica Liternum


Resti di colonne della zona del foro

sabato 1 ottobre 2011

ANFITEATRO CAMPANO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE



Poco conosciuto ma grandioso nelle sue emergenze è l'Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere nel casertano.
E' per grandezza il secondo in Italia, dopo il Colosseo;  il terzo posto è occupato da quello Flavio di Pozzuoli.
L'anfiteatro Campano risale fra il I e la fine del II secolo d.C. e poteva contenere circa 60.000 spettatori (quello puteolano arrivava a contenerne circa 40.000). Ha sotterranei visitabili e vicino sorge il piccolo Museo dei Gladiatori, dove vi è collocato anche un plastico ricostruttivo dell'edificio.
Come nelle altre strutture simili troviamo un'area, la cavea e 4 ingressi principali. Interessanti e ben conservati nei sotterranei sono i solchi che servivano per lo scolo delle acque putride.









domenica 28 agosto 2011

Il Cimitero delle Fontanelle: la città di Napoli restituisce ai suoi cittadini il suo più antico e famoso ossario.

Nei tempi passati e soprattutto in epoca medievale vi era la consuetudine di seppellire i defunti al di sotto degli edifici sacri; ciò avveniva un po’ in tutt’Italia. Ma il Cimitero delle Fontanelle nel cuore della Sanità napoletana può essere considerato un luogo a dir poco unico.
Si tratta di un grande ossario scavato all’interno della collina tufacea di Materdei, creato già nel 1500 e utilizzato fino alla metà del 1800 (1872).
Al suo interno venivano depositate le ossa di tutti coloro che non potevano permettersi una degna sepoltura, a causa del poco spazio che ormai rimaneva all’interno delle chiese. Quindi in gran parte resti usami appartenenti al popolo, quasi tutti anonimi, soprattutto teschi accumulati lungo il perimetro della struttura o in apposite teche ed edicole.
A partire dal 1 agosto del 2011 il Cimitero è stato restituito alla cittadinanza, dopo circa 5 mesi di chiusura, a causa dell’esigenza di consolidare le cavità tufacee e di recuperare, pulire e catalogare il suo materiale.
Un mix perfetto fra cultura, spiritualità, tradizioni e leggende popolari, un luogo da visitare con venerazione, rispetto e un pizzico di sano amore per tutto ciò che è Napoli e le proprie intime radici storiche.

mercoledì 9 marzo 2011

I “LUOGHI DEL CUORE” FLEGREO: L’INIZIATIVA FAI DA ESTENDERE E PRENDERE A MODELLO

Quando, nel lontano 79 d.C., il Vesuvio ricoprì di cenere le città di Pompei ed Ercolano distruggendole, riuscì però a conservarle abbastanza integre fino a noi. Oggi le ceneri dell’indifferenza e dell’incuria ricoprono le nostre bellezze culturali, rendendole inaccessibili e sempre più vulnerabili.
Il 26 febbraio 2011 la conferenza FAI “Sotto la cenere” ha inteso proprio sottolineare ancora una volta l’esigenza della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.
Dopo il successo della 5° edizione “I luoghi del cuore”, promossa sempre dal FAI, perché non estendere a zone più delimitate questa iniziativa? Da ciò nasce l’idea di scegliere un monumento o sito archeologico dell’antica zona dei Campi Flegrei da “adottare” e amare quasi come se fosse proprio.

La scelta potrebbe essere fra questi:
1)     Rione Terra di Pozzuoli
2)     Tempio di Serapide
3)     Anfiteatro Flavio
4)     Monumento funebre detta “La Fescina” di Quarto
5)     Le necropoli lungo Via Celle
6)     Le necropoli lungo Via Campana
7)     “Cento Camerelle” di Bacoli
8)     Piscina Mirabilis di Misero
9)     Parco archeologico di Cuma
10)Parco archeologico di Baia

Alcuni luoghi sono più abbandonati, altri di meno, alcuni sono più noti, altri quasi sconosciuti, ma il fine ultimo sarebbe quello di restituire ad ognuno di essi, e ad altri ancora, una piena”dignità”, intesa come valorizzazione, fruizione e riconoscimento della loro importanza nell’ambito di un territorio così ricco e denso come quello flegreo.
Il blog serve anche a questo: votate e fate sentire la vostra opinione.

giovedì 24 febbraio 2011

TEMPIO O TERMA?: IL "TEMPIO DI NETTUNO" A POZZUOLI

Nel territorio flegreo numerosi sono i monumenti archeologici che vengono definiti improriamente. E' il caso del più noto "Tempio di Serapide", in realtà un antico macellum romano, del "Tempio di Apollo" lungo l'Averno, in realtà un'aula termale probabilemnte annessa ad una ricca villa ed infine il caso del "Tempio di Nettuno", posto lungo Via Terracciano.

Anche questa struttura un tempo doveva essere una grande terma, anzi la più grande del territorio puteolano. Fu costruita fra il I e il II secolo d.C. ed utilizzata fino al IV, con diversi e successivi restauri. All'interno doveva trovare spazio un frigidarium ed inoltre l'ambiente doveva essere arricchito con decorazioni musive.

Oggi la struttura si presenta in buona parte interrata e rientra all'interno di una proprietà privata. Gli attuali proprietari hanno adibito l'intero spazio a luogo per feste e cerimonie, sfruttando l'incantevole scenografia termale. Entrando nella proprietà (in orari e giorni prestabiliti) si può ammirare l'altra parte del complesso e la sua ulteriore estensione verso l'interno.





Di fronte al "Tempio di Nettuno", dall'altra parte della strada, sorgono i resti del Ninfeo di Diana (II-III secolo d.C.), collegato probabilemnte con il primo.


mercoledì 16 febbraio 2011

LA "FESCINA" DI QUARTO

Il Comune di Quarto, nel territorio flegreo, è tanto ricco quanto povero. Ricco di archeologia, che affiora ogni pochi chilometri, povero di attenzione verso tutto ciò che è il suo patrimonio artistico.
Sono i corsi e i ricorsi del degrado!
Il monumento detto "la Fescina" è sito in Via Brindisi, quasi nascosto dalla vegetazione  e dai rifiuti.
Si tratta di un monumento funebre di età romana all'interno di una più vasta area funeraria. Ha una copertura a cuspide piramidale, è realizzato in opus reticulatum ed è a due piani, con due ingressi ad arco. L'accesso probabilmente in origine avveniva attraverso una scala esterna. All'interno dei due vani sono presenti nicchie scavate nelle pareti e tracce di intonaco.
Nell’area circostante sono state rinvenute tracce di incinerazioni, di tombe e sepolture, oltre ad anfore ed urne. Il mausoleo, per la sua forma e soprattutto per la sua copertura, è raro in ambito flegreo, riprendendo invece prototipi asiatici. Questo a testimonianza dei tanti scambi commerciali che in età romana legavano l'antica Puteoli con l'Oriente.
A conclusione di tutto ciò parleranno le immagini e i video. 


martedì 8 febbraio 2011

NECROPOLI “CAMPANE”

Sempre per rimanere nell’ambito della ricchezza archeologica del territorio flegreo e della sua quasi inesistente opera di valorizzazione, vi segnalo un altro sito archeologico a mio parere poco noto. Lungo Via Campana, proprio all’interno dello spiazzale dove sorge imponente il Metro (e non per fare a questo pubblicità) si trovano dei resti identificati come quelli di una necropoli romana.
Si notano mura ad opus reticulatum e listatum,  ambienti emergenti ed ipogeici, piccole porzioni murarie “affrescate” in rosso.
Il sito non è particolarmente degradato, se non fosse per l’illuminazione insufficiente, per l’assenza totale di ogni indicazione turistica e per la presenza di “zone pericolose” che potrebbero riservare spiacevoli sorprese (rischi di caduta ed altro….).
Per il resto, lascio fare a voi. Vedere per giudicare.